GIOVEDI MUSICALI ALLA PRAENESTE
Stagione concertistica 2013 2014
Auditorium Accademia Musicale Praeneste – Via del Carroccio 14, 00162 Roma
Concerto dedicato alle
GRANDI COLONNE SONORE
per quartetto d’archi
Auditorium Accademia Musicale Praeneste
via del Carroccio 14, 00162 Roma
tel. 06.44247471 (aperto feriali h 14/20)
info@scuolamusicale.com
Wolfgang Amadeus Mozart
Quartetto K156: Presto – Adagio – Tempo di Minuetto
Quartetto K157: Allegro – Andante – Presto
Divertimento K138: Allegro – Andante – Presto
Colonne sonore tratte dai film
“E. T. – l’extraterrestre” e “Schindler’s List” – Musiche di John Williams
“Il Padrino” – Musiche di Nino Rota
“Colazione da Tiffany” – Musiche di Henry Mancini
“Aladino” – Musiche di Alan Menken
“Un Americano a Parigi” e “Rapsodia in Blue“, di George Gershwin
I solisti dell’Orchestra dell’Accademia Musicale Romana
Maria Patrizia De Carlo, Violino
Maurizio Missiato, Violino
Silvia Andracchio, Viola
Francesco Marquez, Violoncello
– Musica, immagine ed emozione nelle colonne sonore
Tra l’ottobre del 1772 e i primi mesi del 1773 Wolfgang è in Italia con il padre per l’allestimento del suo Lucio Silla a Milano. Gli spostamenti sono lunghi e noiosi. Scrive Leopold Mozart alla moglie il 28 ottobre 1772: «Wolfgang […] sta scrivendo un quartetto per ingannare il tempo»; anche il 6 febbraio 1773 Leopold scrive che «Wolfgang sta componendo un quartetto». Con sicurezza si tratta dei sei Quartetti K. 155-160, ma non sappiamo le date precise né l’ordine in cui furono composti. Lo scrivere quartetti era considerato dal giovane, oltre che un atto creativo, anche un momento di sperimentazione compositiva. Mozart adotta in queste creazioni il modello della ‘sonata a tre’ italiana, ma vi inietta elementi di novità mutuati dall’ambito tedesco e viennese. Sebbene lo stile dei tempi veloci prediliga l’atmosfera galante italiana e si caratterizzi per una straripante invenzione melodica, pur con elementi d’elaborazione tematica che ricordano tendenze nordiche, è nei tempi lenti che si ritrova l’impeto creativo di una personalità eccezionale. Certi improvvisi incupimenti, la capacità di saper dare ombre e luci ai suoni nelle più diverse prospettive emotive, non è da confondersi con dimensioni romantiche ante litteram ma testimonia un istinto di musicista dalle potenzialità eccelse. Più dilettevole il Divertimento K. 138, scritto nei primi mesi del 1772, che, come dice la parola, fu scritto per intrattenere nobiltà e borghesia dell’epoca in feste private talvolta all’aperto.
Dei film che ci hanno emozionato ricordiamo inquadrature e volti ma la vera essenza de nostri ricordi è animata dalle colonne sonore che li caratterizzavano. Vedere Mission con le musiche di Morricone o senza ci dà l’idea di quanto siano importanti le colonne sonore nei film. Descrivere nei particolari musiche che ci sono familiari come quelle che ascolteremo stasera è poco utile. Dobbiamo tenere presente come queste funzionino all’ascolto in modo potenziato quando sono in connessione, anche solo nella nostra memoria, con le immagini. Se ne tragga dunque un insegnamento: ascoltare significa anche vedere con la mente. Spesso i compositori classici si sono fatti ispirare da immagini pittoriche e poetiche, trasformando i suoni nei colori delle nostre più intime emozioni.