Family concert
Il family concert propone una divertente rivisitazione in chiave musicale delle favole di Esopo, per quintetto di fiati e voce recitante. Adatto ai bambini, farà impazzire anche gli adulti! *Musiche e acquerelli di Salvatore Schembari – Testi tratti dalle favole di Esopo acque di un placido stagno. All’improvviso, spuntato quasi dal nulla, le rane videro avvicinarsi un grosso animale dalle lunghe bianche corna, che veniva verso di loro con un incedere placido e nobile allo stesso tempo. Presi dallo spavento, i ranocchi che stavano ai bordi dello stagno, si misero in fuga saltando in acqua per mettersi al riparo. AHAHAHAHAH… quanto siete sciocchi – disse la rana – Di cosa avete paura?. Allora i ranocchietti, ancora spaventati, le risposero: Ma non vedi quanto è grande questo animale, potrebbe divorarci tutti in un sol boccone! State tranquilli – ribatté la rana – non c’è da preoccuparsi. E poi – continuò con voce solenne come se stesse per rivelare chissà quale imminente prodigio – se io volessi, potrei diventare più grossa di lui! Ma non dire idiozie – dissero i ranocchi in tono ironico – Non è possibile! Ah no? – ribatté la presuntuosa – Allora state a vedere! E iniziò a gonfiarsi. Sono abbastanza grande? chiese la rana. No di certo – le risposero i ranocchietti. E continuò a gonfiare le sue gote. E ora? Sono abbastanza grande? chiese ancora una volta la rana. Ma certamente no, le risposero di nuovo i ranocchietti. E continuò a gonfiarsi. …BOOOOOM…Tanto si gonfiò … che a un certo punto… scoppiò! Personaggi: La volpe, il taglialegna e i cacciatori Certamente, risposero i cacciatori e, presi i loro moschetti, partirono a cavallo. A un tratto i cani, che erano ben addestrati, fiutarono l’odore della volpe la quale, vedendosi inseguita, si mise a correre all’impazzata. Finalmente la volpe , ormai stremata e senza forze, vide una casa e, avvicinandosi all’uomo che era intento a tagliare la legna, lo supplicò di aiutarla a nascondersi perché era inseguita dai cacciatori. Senz’altro – le disse il taglialegna – nasconditi in quel capanno e non ti preoccupare. Subito dopo arrivarono i cacciatori che chiesero al taglialegna se per caso avesse visto passare di lì una volpe dalla lunga coda rossa. L’uomo rispose prontamente di no, ma fece un cenno con gli occhi indicando verso il nascondiglio dell’animale. del taglialegna e, andando via, ripresero la battuta di caccia. Quando i cacciatori furono lontani, la volpe uscì dal nascondiglio e senza dire nulla si allontanò. Il taglialegna allora, molto irritato, disse alla volpe: E’ questo il tuo modo di ringraziarmi per averti salvato la pelle? Allora la volpe, che non era di certo una stupida, gli rispose: Io ti avrei certo ringraziato, ma tu hai fatto il doppio gioco! E così dicendo si dileguò nel bosco. Personaggi: La zanzara, il leone, il ragno e gli animali della foresta. Così, senza pensarci due volte, si presentò al leone e gli disse: Buongiorno maestà, sono venuta qui per sfidarvi a duello e per dimostrare a tutti chi è veramente il re degli animali. Il leone, esplodendo in una grassa e sonora risata e non credendo a tanta audacia, le rispose: Va bene, chiama a raccolta tutti gli animali della foresta e iniziamo il duello. Al sentire la strabiliante notizia, gli animali della foresta corsero nel cortile del palazzo reale in tutta fretta per assistere alla singolar tenzone. Benvenuti a tutti – disse il leone con aria solenne e divertita – oggi assisterete a un duello all’ultimo sangue tra me e la zanzara. Si dia inizio alla sfida! La zanzara iniziò vorticosamente a volare intorno al leone, scese in picchiata e lo punse ripetutamente. Il povero leone, nel tentare di schivare i colpi, si dava una zampata dopo l’altra ferendosi con i suoi stessi artigli, fino a quando, stremato, decise di arrendersi. E così la zanzara, soddisfatta dell’impresa compiuta, si mise a cantare per raccontare a tutti di come aveva sconfitto il leone. Aiuto, aiuto!, urlò la zanzara disperata. L’insetto si era impigliato accidentalmente nella tela di un ragno. Cercò di liberarsi, ma non ci riuscì. Non c’era più nulla da fare e intanto un grosso ragno blu si stava avvicinando per mangiarsela. Fortuna volle che il leone si era accorto dell’accaduto e con grande generosità e senza rancore, con una zampata la liberò dalla trappola mortale. Grazie, grazie, disse la zanzara in lacrime. Di nulla, replicò il Leone. …canteremo insieme… Canzone della zanzara Testo e musica di Salvatore Schembari
Io sono la zanzara sono bella e sono rara ho sfidato la mia sorte perché sono troppo forte. Sono pronta a governare sulla terra e sopra il mare ho battuto il Re Leon col mio acuto pungiglion.
Esopo, tra favola e musica
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Un bel giorno di primavera, la rana e i suoi ranocchietti andarono a fare il bagno nelle fresche
Questo animale è un bue e non ci farà alcun male; lui è un erbivoro, cioè mangia solo erba.
Non bisogna per forza voler apparire ciò che non siamo…
perché l’invidia ci fa morire di rabbia.
Un bel giorno di tanti anni fa, il signore di un castello immerso in una foresta chiamò i suoi cacciatori e disse: Voglio organizzare una battuta di caccia alla volpe.
Per fortuna i cacciatori non capirono le intenzioni
Nella vita c’è chi predica bene, ma razzola male.
C’era una volta una zanzara presuntuosa che si credeva invincibile e, presa di sé, decise di sfidare a duello il re della foresta.
Volava felice e incurante dei pericoli che si celano nella foresta credendosi ormai invincibile e volteggiando nell’aria come in un valzer grottesco.
Cara la mia zanzara, nella vita c’è sempre qualcuno più forte o più intelligente di noi. Ricordati perciò che l’umiltà è la più grande delle virtù!